Il
primo agosto 2014 è entrata ufficialmente in vigore la Convenzione sulla
prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica -
meglio nota come "Convenzione di Istanbul" - adottata dal Consiglio
d'Europa l'11 maggio 2011.
La
Convenzione ha l'obiettivo di: proteggere le donne da ogni forma di violenza e prevenire,
perseguire ed eliminare la violenza contro le donne e la violenza domestica;
contribuire ad eliminare ogni forma di discriminazione contro le donne e
promuovere la concreta parità tra i sessi; predisporre un quadro globale di
politiche e di misure di protezione e di assistenza a favore di tutte le
vittime di violenza contro le donne e di violenza domestica; promuovere la
cooperazione internazionale al fine di eliminare la violenza contro le donne e
la violenza domestica; sostenere e assistere le organizzazioni e le autorità
incaricate dell'applicazione della legge in modo che possano collaborare
efficacemente, al fine di adottare un approccio integrato per l'eliminazione della
violenza contro le donne e la violenza domestica..
L’articolo
66 della Convenzione prevede l’istituzione di un Gruppo di esperti indipendenti
che ha il compito di monitorarne l’attuazione da parte degli Stati membri.
Il Gruppo si chiama GREVIO (Group of
Experts on Action against Violence against Women and Domestic Violence).
Il
GREVIO ha il compito di vigilare e valutare, attraverso rapporti periodici
forniti dagli Stati, le misure adottate dalle parti contraenti ai fini
dell’applicazione della citata Convenzione.
Il
regolamento procedurale del GREVIO stabilisce che «ciascuno Stato assicura che
la procedura di selezione nazionale che porta alla nomina dei candidati per il
GREVIO sia trasparente e aperta alla concorrenza, al fine di portare alla
nomina dei candidati più qualificati» (rule 10) che devono essere, per ciascuno
Stato parte non più di tre. Solo uno dei candidati, ove selezionato dal
Consiglio d’Europa, potrà far parte del suddetto Gruppo di esperti. L’incarico
è a titolo gratuito, dura quattro anni ed è rinnovabile una sola volta.
Il
Governo italiano deve comunicare le proprie candidature per il GREVIO al
Segretario Generale del Consiglio d’Europa - per il tramite del Ministero degli
Affari esteri e della Cooperazione Internazionale - entro e non oltre il 2
marzo 2015.
Ringrazio le ragazze che mi hanno spinto a presentare la candidatura e che hanno creato il gruppo di supporto su Facebook " Barbara Spinelli candidata GREVIO".
Per chiunque volesse supportare la mia candidatura è possibile farlo
SU FACEBOOK https://www.facebook.com/profile.php?id=100009152014936
SU TWITTER #barbaraspinelli4GREVIO @giova_martelli @matteorenzi @Femminicidio
FIRMANDO LA PETIZIONE SU CHANGE.ORG
VIA MAIL
Scrivi a: segreteria.pariop@palazzochigi.it
Oggetto: Barbara Spinelli candidata per il GREVIO
Testo: Io Nome Cognome nato a il scrivo la presente per manifestare il mio supporto
(oppure il supporto della Associazione / collettivo che rappresento/di cui sono
portavoce) alla candidatura di Barbara Spinelli al GREVIO.
Ringrazio tutte e tutti quelli che fino ad oggi mi hanno sostenuto ed hanno creduto nel mio lavoro.
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CHI
E’ BARBARA SPINELLI?
Barbara
Spinelli non è la omonima giornalista e parlamentare europea.
E’ una
giovane avvocata, attivista peri diritti umani, da dieci anni in prima linea
per la difesa dei diritti delle donne.
E’ stata
la principale promotrice in Italia l’utilizzo del concetto di femminicidio,
spiegandone le origini e la valenza politica nel libro “Femminicidio. Dalla denuncia
sociale al riconoscimento giuridico internazionale” (Franco Angeli 2008),
seguito da numerose altre pubblicazioni in materia.
Nel 2006
per i Giuristi Democratici ha tradotto e divulgato le raccomandazioni del
Comitato CEDAW all’Italia, sensibilizzando la società civile e le Istituzioni
rispetto al necessario rispetto delle obbligazioni internazionali nelle
decisioni nazionali, sia sul piano legislativo che politico, in materia di pari
opportunità.
Barbara
Spinelli infatti è stata la prima a parlare di “responsabilità di Stato” per
l’inadeguatezza delle politiche di prevenzione e contrasto al femminicidio, e
dal 2006 ad oggi ha avuto un ruolo centrale di impulso sia a livello nazionale
che internazionale affinché le Istituzioni prendessero coscienza che la
violenza maschile sulle donne è una violazione dei diritti umani e le riforme
in materia non possono essere affrontate ideologicamente ma devono costituire
l’attuazione delle obbligazioni internazionali assunte in materia.
Sia nel
2007 che nel 2013 ha
presentato in audizione davanti alla Commissione Giustizia della Camera le note
critiche e le proposte di emendamenti alle riforme legislative in materia di
violenza sulle donne. (http://www.giuristidemocratici.it/post/20070627101134/post_html
e http://www.giuristidemocratici.it/post/20130909092237/post_html).
La sua
attività è caratterizzata da un costante elaborazione teorica in cui riporta
gli ostacoli e le sfide da affrontare per far vivere i diritti umani delle
donne nella pratica. Ed infatti tiene numerose formazioni professionali ad
avvocati, forze dell’ordine, assistenti sociali, insegnanti, ma anche letture
universitarie ed incontri pubblici in materia di femmicidio, femminicidio,
violenza nelle relazioni di intimità, matrimoni forzati, persecuzione basata
sul genere, e sulla attuazione in ambito nazionale dei trattati internazionali
in materia di diritti delle donne.
Nell’ambito della Piattaforma di ONG “Lavori in corsa: 30 anni di CEDAW” ha curato e coordinato nel 2010 la redazione del Rapporto Ombra sulla implementazione
della CEDAW in Italia, e lo ha presentato all’ONU nel corso della 49ma sessione
del Comitato CEDAW .
Ha anche collaborato alla redazione del Rapporto Ombra HRI
sull’implementazione in Italia degli articoli 2 e 12 CEDAW relativamente alla
dipendenza femminile dalle droghe e al sistema di giustizia penale.
E’ stata stata invitata come esperta europea
sul femminicidio dalla Relatrice Speciale ONU contro la violenza sulle donne
nel seminario di esperte sugli omicidi di donne basati sul genere a New York
all’ONU il 12.10.2011. Lì ha presentato il dossier “Femmicidio e femminicidio
in Europa. Gli omicidi di genere quale esito di violenza nelle relazioni di
intimità”.
Nel 2012 è stata
punto di contatto ufficiale per le ONG nella visita in Italia della Relatrice
Speciale dell’ONU contro la violenza sulle donne.
Nel 2013 è stata
convocata da UNODC come esperta indipendente nel gruppo di lavoro per
l’identificazione di linee guida per l’implementazione della Risoluzione
adottata dall’Assemblea Generale ONU n. 65/228, in materia di risposta del sistema penale alla
violenza maschile sulle donne.
Ha partecipato come relatrice in numerosi
eventi di carattere internazionale, sia come esperta indipendente in materia di
femminicidio, sia in rappresentanza di IADL (Associazione internazionale
avvocati democratici) alla CSW e al Consiglio per i diritti umani.
E’ stata tra le
promotrici della Convenzione “No More- contro il femminicidio”:
Scrive di questi
temi e della sua attività nei blog da lei curati. Contribuisce a una corretta
informazione sui diritti delle donne attraverso interventi radiofonici e
televisivi ed interviste per testate locali, nazionali e internazionali.