FEMMINICIDIO

mercoledì 28 marzo 2012

30 marzo a Brindisi: Riflessioni sul femminicidio

L’associazione Io Donna e la Commissione Pari Opportunità, con il patrocinio dell’Amministrazione Provinciale di Brindisi, organizzano venerdì 30 marzo 2012, alle ore 17.30, presso l’Auditorium della Biblioteca Provinciale di Brindisi, l’incontro pubblico

NON UNA DI PIU’
Riflessioni sul femminicidio

Intervengono:

Massimo Ferrarese, Presidente Amministrazione Provinciale di Brindisi
Lia Caprera, Presidente Associazione Io Donna
Maria Luigia Salvatori, Presidente Commissione Pari Opportunità Provincia di BR
Barbara Spinelli, avvocata, Giuristi Democratici, Piattaforma “30anni di CEDAW: Lavori in corso”, relatrice sul Rapporto Ombra all’ONU
Anna Pramstrahler, Casa delle Donne di Bologna, curatrice della ricerca sul femicidio in Italia

Il femminicidio indica tutte le forme di la violenza che colpiscono il genere femminile in quanto tale, mentre il femicidio si riferisce agli omicidi di donne perpetrati da uomini (partner ed ex partner) in relazione intima con la vittima. Questi termini sono il risultato di ricerche, analisi e pratiche politiche sviluppate dai movimenti femministi negli Usa e soprattutto in America Latina, dove la violenza domestica, gli stupri, gli omicidi di donne e le desaparecidos hanno raggiunto dimensioni allarmanti.

Il femminicidio e il femicidio sono drammatiche realtà presenti in Italia come dimostrano le poche ricerche ufficiali disponibili, le rilevazioni e le esperienze maturate dalla Rete dei Centri Antiviolenza gestiti dalle associazioni di donne e dai pochi servizi pubblici dedicati. Tale fenomeno risulta sottovalutato per dimensione e gravità perché la gran parte delle violenze non viene denunciata.

In Italia dal 2005 al 2011 sono state uccise 776 donne secondo i dati raccolti dalla Casa delle Donne di Bologna, gli unici rilevati secondo un’ottica di genere. In Puglia dal 2008 al 2011 sono state uccise 28 donne, gli autori sono in maggioranza mariti ed ex-mariti.

L’incontro si propone di portare all’attenzione pubblica la causa prima della violenza di genere, che risiede nello squilibrio di potere tra uomini e donne e di cui il femicidio è il tragico epilogo.

Per indagare, contrastare e prevenire questo fenomeno è necessario adottare una strategia politica globale. Quest’ultima non può prescindere da una visione di genere che coinvolga istituzioni, sistema del welfare, agenzie educative, organizzazioni sociali e volontariato.

Perciò occorre che tutte le istituzioni italiane, comprese quelle locali, si impegnino ad applicare le raccomandazioni del Comitato CEDAW (Convenzione per l’eliminazione delle discriminazioni contro le donne), l’unica convenzione che adotta una visione di genere, vincolante per il nostro paese.

A tal proposito la Piattaforma “30 anni di CEDAW Lavori in corsa”, di cui fa parte ll’avv.ta Barbara Spinelli, relatrice sul Rapporto Ombra all’ONU, ha documentato con una dettagliata analisi la condizione delle donne in Italia e le carenze a cui lo Stato deve ancora far fronte.

Inoltre, è indispensabile che il governo italiano sottoscriva e ratifichi la “Convenzione Europea per la prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne” adottata ad Istanbul nel maggio 2011, per l’attuazione di politiche efficaci e durature a garanzia della vita e della sicurezza delle donne.


Associazione Io Donna
Commissione Pari Opportunità Provincia di Brindisi

Info: Lia Caprera 320-3253755 Maria Luigia Salvatori 393-1934586




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